Il razzismo inspiegato - l'Italia sta soffrendo.
La cosa importante in questa terribile storia è che si è detto apertamente di aver sbagliato e di aver accusato un ragazzo ingiustamente.
Marocco 1 - Italia 0
YARA: SCARCERATO FIKRI, IN CELLA PER UN ERRORE
La cattiva traduzione di una frase intercettata pronunciata dal giovane che non era un'invocazione, ma una mera imprecazione, ha fatto crollare il principale atto nelle mani della procura. Se a cio' si aggiunge che il pericolo di fuga e' stato smontato dalla circostanza - confermata dal suo datore di lavoro - che Fikri stava tornando nel suo Paese di origine per godersi legittime vacanze, si comprende come per la difesa non sia stato difficile sgretolare il teorema della Procura.
Fikri, per altro, era gia' stato interrogato prima del rocambolesco blitz sulla nave al largo di Sanremo, e nessun provvedimento restrittivo era stato emesso nei suoi confronti. E' stato l'ascolto dell'intercettazione (in un primo momento tradotta come 'Allah mi perdoni, non sono stato io ad ucciderla') a far scattare il fermo. Fikri restera' in ogni caso indagato per il sequestro e l'omicidio di Yara, anche se, a questo punto, gli investigatori cercheranno di coltivare altre piste. Pochissimo credito riscuote quella di due misteriosi italiani che sarebbero stati visti da un testimone a bordo di una Citroen rossa. (AGI) .
fonte : http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201012071101-ipp-rt10061-yara_scarcerato_fikri_era_in_cella_per_un_errore_di_traduzione
YARA: FIKRI CHIEDERA' RISARCIMENTO PER IL CARCERE
IN CELLA PER UN ERRORE TRADUZIONE
Il giovane di origine marocchina, ha anche chiarito durante l'interrogatorio di garanzia, un piccolo giallo sulla scheda telefonica in uso alla sua fidanzata (anch'ella marocchina e residente da tempo in Italia). Il pm gli ha chiesto come mai avesse gettato via, prima della sua partenza per il Marocco, questa scheda e Fikri ha spiegato di averlo fatto perche' la ragazza aveva ricevuto messaggi un po' troppo insistenti da parte di un corteggiatore. (AGI) .
fonte :
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201012071451-ipp-rt10163-yara_fikri_chiedera_risarcimento_per_ingiusta_detenzione
Il piede americano in Marocco
Il 10 novembre 2009 Sam Kaplan, ambasciatore americano in Marocco, mandava alla Segreteria di Stato un dispaccio classificato come “segreto” riguardante il “dialogo sulla sicurezza” ovvero i rapporti di collaborazione militare col Marocco.
Niente di nuovissimo: sapevamo quanto il Marocco fosse l’avamposto americano in Africa anche e soprattutto dal punto di vista della cooperazione militare. Solo che, come succede spesso leggendo questi cable, ne abbiamo una melliflua conferma.
Questo è il commento di Kaplan:
Morocco has been an exemplary partner in the struggle against terrorism, and our military and political cooperation is growing. Morocco serves as a regional model for economic and political reform, and continued U.S. political/military assistance and engagement will help advance the positive changes underway and ensure the country remains a stable ally and a leader in the North Africa region.
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p.s. leggendo il dispaccio sono venuto a conoscenza di un inquietante “programma di partnership fra Stati” della Guardia Nazionale americana. Uno Stato americano si “gemella” con uno Stato straniero.
Il Marocco è gemellato con lo Utah!
Ecco cosa dice il dispaccio in merito:
The National Guard’s State Partnership Program (SPP) links Utah with Morocco to promote and enhance bilateral relations. The partnership began in 2004 and includes military-military, military-civilian, and civilian-civilian engagement, with two annual planning conferences each year. Utah National Guard Adjutant General Tarbet visits annually during unit-level exchange exercises and holds meetings with Moroccan military officials. His next visit is scheduled for March 2010.
fonte : http://30secondi.wordpress.com/2010/12/03/il-piede-americano-in-marocco/
I FILE DI WIKILEAKS: EL PAIS,CORROTTO IL RE MAROCCHINO
Messaggi riservati inviati a Washington dall'ambasciata Usa in Marocco denunciano una corruzione generalizzata attorno a re Mohamed VI. Lo rivelano documenti di Wikileaks pubblicati oggi da El Pais. «Sebbene le pratiche corrotte esistessero con Hassan II (padre dell'attuale re Mohammed VI, ndr) ora hanno un carattere istituzionale», secondo una nota inviata l'11 dicembre 2009. Per l'ambasciata Usa «l'influenza e gli interessi commerciali del re e di alcuni dei suoi consiglieri» sono tangibili «in ogni grande progetto immobiliare». «Questo fenomeno, prosegue la nota citata da El Pais, minaccia seriamente il buon governo che le autorità del Marocco si sforzano di promuovere». Il messaggio dell'ambasciata cita fra l'altro un uomo d'affari straniero secondo il quale «le grandi istituzioni e le procedure dello stato sono usate dal Palazzo per esercitare pressioni e chiedere bustarelle nel settore immobiliare». Inoltre «le principali decisioni sono prese in realtà da tre persone: Fouad Ali Al-Himma, ex-ministro delegato degli interni, ora alla guida del Partito Autenticità e Modernità Pam, (...) il capo della segreteria particolare del re e lo stesso re».
fonte : http://www.leggo.it/articolo.php?id=94196
Cucina marocchina
Festività in Marocco
* 1º gennaio: capodanno
* 1º maggio: festa del lavoro
* 30 luglio: incoronazione Mohammed VI
* 20 agosto: Rivoluzione
* 21 agosto: festa della gioventù
* 6 novembre: anniversario marcia verde
* 18 novembre: festa dell'indipendenza
Musica marocchina
Vacanze in Marocco
Marocco, in 40.000 acclamano Elton John dopo le proteste anti-gay
Elton John, dopo le proteste del partito islamico integralista PJD che non avrebbe voluto la sua esibizione in quanto omosessuale, è stato accolto con grande calore dagli amanti della buona musica del festival marocchino, il Mawazine World Rhythms, al quale il Rocket Man ha partecipato. Sebbene sulla cifra degli spettatori ci siano discrepanze tra organizzatori ed alcune agenzie, si stima che ad accorrere ad ascoltare Sir Elton siano state circa 40.000 persone. Forte e vistosa la presenza delle forze dell'ordine, ma il set del pianista di Pinner non è stato disturbato. John, oltre alle abituali frasi di circostanza tra un brano e l'altro, non ha detto molto e si è essenzialmente limitato a ringraziare il massimo patrocinatore della kermesse, il re Mohammed. Tra i brani eseguiti a Rabat hanno trovato posto "I'm still standing", "Sorry seems to be the hardest word" e "Candle in the wind".
(27 Mag 2010)
www.rockol.it