La cattiva traduzione di una frase intercettata pronunciata dal giovane che non era un'invocazione, ma una mera imprecazione, ha fatto crollare il principale atto nelle mani della procura. Se a cio' si aggiunge che il pericolo di fuga e' stato smontato dalla circostanza - confermata dal suo datore di lavoro - che Fikri stava tornando nel suo Paese di origine per godersi legittime vacanze, si comprende come per la difesa non sia stato difficile sgretolare il teorema della Procura.
Fikri, per altro, era gia' stato interrogato prima del rocambolesco blitz sulla nave al largo di Sanremo, e nessun provvedimento restrittivo era stato emesso nei suoi confronti. E' stato l'ascolto dell'intercettazione (in un primo momento tradotta come 'Allah mi perdoni, non sono stato io ad ucciderla') a far scattare il fermo. Fikri restera' in ogni caso indagato per il sequestro e l'omicidio di Yara, anche se, a questo punto, gli investigatori cercheranno di coltivare altre piste. Pochissimo credito riscuote quella di due misteriosi italiani che sarebbero stati visti da un testimone a bordo di una Citroen rossa. (AGI) .
fonte : http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201012071101-ipp-rt10061-yara_scarcerato_fikri_era_in_cella_per_un_errore_di_traduzione
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