Dal 25 e 26 ottobre prossimi la compagnia aerea low cost per il Marocco Air Arabia darà il via ai voli per Venezia-Treviso e Bologna da Casablanca. I nuovi collegamenti tra Casablanca e Venezia/Treviso avranno una frequenza di tre volte alla settimana, quelli tra Casablanca e Bologna di quattro volte alla settimana.
Questi nuovi voli segnano una crescita del network italiano di Air Arabia dopo il collegamento per Milano-Orio operato fin dal 12 maggio scorso. Ad oggi il vettore opera voli diretti dalla propria base operativa di Casablanca per Marsiglia, Bruxelles, Parigi, Londra, Lione, Milano Orio, Barcellona, Istanbul, Tangeri ed Amsterdam. Nuovi Airbus A320 costituiscono la flotta di Air Arabia. I veivoli hanno una distanza tra file di 79 cm e franchigia bagaglio inclusa nella tariffa.
Il 25 ottobre partiranno anche i nuovi collegamenti tra l'Aeroporto Internazionale Mohamed V di Casablanca, hub di Air Arabia (Marocco) e l'Aeroporto di Roma Fiumicino. I voli che collegheranno Casablanca a Roma verranno operati sei volte alla settimana. La compagnia aerea low cost volerà su Roma nelle giornate di lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica, con partenza da Casablanca alle 07:45 del mattino ed arrivo a Roma alle 11:40. I voli in ritorno partiranno da Roma alle 12:40 e arriveranno a Casablanca alle 15:00 del pomeriggio.
MAROCCO: COMUNITA' IN ITALIA MANIFESTANO SABATO A FIRENZE CONTRO POLISARIO
Firenze, 21 ott. - (Adnkronos/Aki) - Fervono i preparativi all'interno delle comunita' marocchine presenti in Italia in vista della manifestazione che li vedra' tutti riuniti sabato prossimo a Firenze. Con una circolare fatta girare all'interno di tutte le associazioni maghrebine d'Italia, e' stato infatti convocato per sabato mattina a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, un sit-in per protestare contro le attivita' del gruppo separatista, fuori legge in Marocco, del Fronte Polisario, che chiede l'indipendenza delle regioni meridionali marocchine. A spingere centinaia di maghrebini a convergere nel capoluogo toscano e' la presenza in citta' di Omar Mih e Abdelaziz Almorrakechi, rappresentanti della formazione la cui base si trova in Algeria, che parteciperanno alla 'Settimana Europea dei gemellaggi con la Toscana', prevista dal 23 al 25 ottobre.
Per questo l'associazione marocchina fiorentina Oued Eddahab, che fa parte della Confederazione dei marocchini in Italia, ha deciso di organizzare un sit-in di protesta al quale aderiscono tutte le associazioni della comunita' marocchina del nostro paese. Un evento - si legge in un comunicato - che "assume un significato particolare e testimonia l'impegno delle associazioni alla sensibilizzazione delle istituzioni e dell'opinione pubblica su cio' che accade nelle tendopoli di Tindouf, in Algeria dove vive l'unica popolazione al mondo dipendente al 100% dagli aiuti umanitari internazionali, l'unica al mondo che non e' stata censita e identificata. I sequestrati di Tindouf sono gli unici al mondo senza diritto di espressione, ai quali viene negata la possibilita' di scegliere la residenza al di fuori delle tendopoli, il ritorno verso la loro madrepatria, il Marocco, o il trasferimento in un Paese terzo".
Le comunita' marocchine intendono quindi "attirare l'attenzione del mondo su quelle che definiscono "gravi violazioni dei diritti umani in quella 'zona grigia' del Mediterraneo, teatro di traffico di esseri umani verso l'Europa e di criminalita' organizzata che alimenta il terrorismo internazionale, e chiedere di aprire urgentemente indagini sui casi di detenzioni arbitrarie nel famigerato carcere Arrachid, sulla tortura praticata, sulla sorte dei 'desaparecidos', sulle fosse comuni, sulla deviazione degli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Tindouf".
fonte : http://www.libero-news.it/adnkronos/view/207728
Per questo l'associazione marocchina fiorentina Oued Eddahab, che fa parte della Confederazione dei marocchini in Italia, ha deciso di organizzare un sit-in di protesta al quale aderiscono tutte le associazioni della comunita' marocchina del nostro paese. Un evento - si legge in un comunicato - che "assume un significato particolare e testimonia l'impegno delle associazioni alla sensibilizzazione delle istituzioni e dell'opinione pubblica su cio' che accade nelle tendopoli di Tindouf, in Algeria dove vive l'unica popolazione al mondo dipendente al 100% dagli aiuti umanitari internazionali, l'unica al mondo che non e' stata censita e identificata. I sequestrati di Tindouf sono gli unici al mondo senza diritto di espressione, ai quali viene negata la possibilita' di scegliere la residenza al di fuori delle tendopoli, il ritorno verso la loro madrepatria, il Marocco, o il trasferimento in un Paese terzo".
Le comunita' marocchine intendono quindi "attirare l'attenzione del mondo su quelle che definiscono "gravi violazioni dei diritti umani in quella 'zona grigia' del Mediterraneo, teatro di traffico di esseri umani verso l'Europa e di criminalita' organizzata che alimenta il terrorismo internazionale, e chiedere di aprire urgentemente indagini sui casi di detenzioni arbitrarie nel famigerato carcere Arrachid, sulla tortura praticata, sulla sorte dei 'desaparecidos', sulle fosse comuni, sulla deviazione degli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Tindouf".
fonte : http://www.libero-news.it/adnkronos/view/207728
L'inutile sacrificio di Hamza, muore anche la sorella
Hamza era morto cercando di salvare la sorellina di due anni che oggi è morta in ospedale. E a Firenze non ce la fa Lorenzo. Il suo fratellino era già morto nell'auto in cui aveva cercato riparo.
Roma, 01-07-2009
Per salvare la sorellina di 4 anni, la piccola di casa, Hamza Ayad, che di anni ne aveva solo 17, non ha esitato a gettarsi tra le fiamme e le macerie dell'appartamento distrutto dall'esplosione del gas. Hamza, mentre cercava la piccola Iman, era stato sopraffatto dal fumo e dal gas e, svenuto, era stato raggiunto dalle fiamme. Entrambi erano stati portati ancora vivi al pronto soccorso ma il ragazzo era morto quasi subito. Un sacrificio che oggi e' risultato inutile: il cuore della bimba, trasferita ieri al Bambin Gesu' di Roma, ha cessato di battere la notte scorsa.
La storia di Lorenzo e Luca
Lo stesso e' successo, sempre nella notte, a Lorenzo Piagentini, 2 anni, morto all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Anche lui, nell'esplosione del gas fuoriuscito dal vagone cisterna alla stazione di Viareggio, aveva gia' perso un fratello, Luca di 5 anni, che i genitori avevano tentato di salvare portandolo nell'auto, mentre cercavano gli altri figli tra le macerie. La seconda esplosione, pero', aveva colpito anche la vettura: Luca e' morto tra le fiamme. Iman e Lorenzo erano arrivati a Roma e Firenze con ustioni sul 90% del corpo. Troppo estese e troppo profonde le ferite per due corpicini non ancora formati completamente.
Le loro storie simbolo della tragedia
Oggi le loro storie sono diventate uno dei simboli di una tragedia che ha colpito persone e famiglie diverse: tra queste quelle dei Piagentini e degli Ayad. Marco e Stefania Piagentini, di Viareggio, sono ricoverati a Padova e a Pisa, mentre Mohammed e la moglie Aziza Ayad, arrivati dal Marocco in cerca di un futuro migliore per i loro ragazzi, sono stati portati a Cesena e al Versilia. All'ospedale di Viareggio sono ricoverati gli altri componenti dei due nuclei familiari: Leonardo, 8 anni, e Ibtzen di 21 anni. A quest'ultima, ieri, era toccato anche il difficile compito di riconoscere il fratello: c'era riuscita solo grazie a una catenina. Oggi lei piange la morte dei fratelli mentre assiste la madre con alcune amiche venute a trovarla. Leonardo si e' salvato perche' la prima esplosione aveva portato via il soffitto della sua cameretta, lasciando lui quasi illeso nel lettino dove dormiva e dove lo avevano trovato i vigili del fuoco. Vicino a lui ci sono i nonni, ma Leonardo chiede continuamente del babbo e della mamma e di Luca e Lorenzo. Ibtzen e Leonardo ora hanno davanti un futuro difficile, che potra' essere migliore solo se i genitori riusciranno a salvarsi e ad aiutarli a superare il ricordo di una notte che ha stravolto la loro vita.
FONTE :http://www.rainews24.rai.it/
Roma, 01-07-2009
Per salvare la sorellina di 4 anni, la piccola di casa, Hamza Ayad, che di anni ne aveva solo 17, non ha esitato a gettarsi tra le fiamme e le macerie dell'appartamento distrutto dall'esplosione del gas. Hamza, mentre cercava la piccola Iman, era stato sopraffatto dal fumo e dal gas e, svenuto, era stato raggiunto dalle fiamme. Entrambi erano stati portati ancora vivi al pronto soccorso ma il ragazzo era morto quasi subito. Un sacrificio che oggi e' risultato inutile: il cuore della bimba, trasferita ieri al Bambin Gesu' di Roma, ha cessato di battere la notte scorsa.
La storia di Lorenzo e Luca
Lo stesso e' successo, sempre nella notte, a Lorenzo Piagentini, 2 anni, morto all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Anche lui, nell'esplosione del gas fuoriuscito dal vagone cisterna alla stazione di Viareggio, aveva gia' perso un fratello, Luca di 5 anni, che i genitori avevano tentato di salvare portandolo nell'auto, mentre cercavano gli altri figli tra le macerie. La seconda esplosione, pero', aveva colpito anche la vettura: Luca e' morto tra le fiamme. Iman e Lorenzo erano arrivati a Roma e Firenze con ustioni sul 90% del corpo. Troppo estese e troppo profonde le ferite per due corpicini non ancora formati completamente.
Le loro storie simbolo della tragedia
Oggi le loro storie sono diventate uno dei simboli di una tragedia che ha colpito persone e famiglie diverse: tra queste quelle dei Piagentini e degli Ayad. Marco e Stefania Piagentini, di Viareggio, sono ricoverati a Padova e a Pisa, mentre Mohammed e la moglie Aziza Ayad, arrivati dal Marocco in cerca di un futuro migliore per i loro ragazzi, sono stati portati a Cesena e al Versilia. All'ospedale di Viareggio sono ricoverati gli altri componenti dei due nuclei familiari: Leonardo, 8 anni, e Ibtzen di 21 anni. A quest'ultima, ieri, era toccato anche il difficile compito di riconoscere il fratello: c'era riuscita solo grazie a una catenina. Oggi lei piange la morte dei fratelli mentre assiste la madre con alcune amiche venute a trovarla. Leonardo si e' salvato perche' la prima esplosione aveva portato via il soffitto della sua cameretta, lasciando lui quasi illeso nel lettino dove dormiva e dove lo avevano trovato i vigili del fuoco. Vicino a lui ci sono i nonni, ma Leonardo chiede continuamente del babbo e della mamma e di Luca e Lorenzo. Ibtzen e Leonardo ora hanno davanti un futuro difficile, che potra' essere migliore solo se i genitori riusciranno a salvarsi e ad aiutarli a superare il ricordo di una notte che ha stravolto la loro vita.
FONTE :http://www.rainews24.rai.it/
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